Italia Regioni
Storia
Regione Liguria
Regione, che anticamente comprendeva la zona tra
il Po e il Tirreno, il Varo e la Magra, insieme
al Piemonte costituì la IX regione di Augusto e,
agli inizi del IV sec. d.C., fu unita all'Emilia
e, verso la fine dello stesso secolo, alla
Transpadana.
Naturalmente difesa dagli Appennini a nord e dal
mare a sud, si riparò dalle prime invasioni
barbariche, ma cadde sotto i Bizantini che ne
fecero la Provincia Maritima Italorum, e fu
quindi assoggettata dai Longobardi (641 circa).
Divenuta poi dominio dei Franchi, la Liguria
subì anche le invasioni dei pirati saraceni e
normanni, che provocarono un esodo della
popolazione nell'entroterra, portando i vari
monasteri della zona, come San Venanzio di
Ceparana e San Pietro di Portovenere, ad una
maggiore prosperità.
Diminuito il pericolo della pirateria nel X
sec., la Liguria si divise in tre marche (l'Arduinica
a ovest, l'Aleramica al centro e l'Obertenga a
est) e, nell'XI e XII sec., si suddivise
ulteriormente in vari feudi (marchesati di Cavi,
Lavagna, Savona, Ventimiglia, contea di Nizza,
Genova, ecc.).
Una volta indebolito il potere feudale e
rafforzatosi quello dei vescovi, si costituirono
i Comuni, ben presto dominati da Genova, la
prima città della regione a darsi
un'organizzazione comunale, la quale divenne,
col tempo, il centro dominante e trainante della
storia ligure.
Minacciata dapprima dall'alleanza di Federico II
di Svevia e poi da quella di Carlo d'Angiò (XIII
sec.), il quale, alla morte di Arrigo VII di
Lussemburgo (1313), divenne il signore della
città, Genova vide anche lunghe lotte tra guelfi
e ghibellini. Sconfitti nel 1317, questi ultimi
si rifugiarono a Savona, e furono attaccati
nuovamente da Genova a partire dal 1339, dopo
l'elezione di Simone Boccanegra.
Sottomessa ai Visconti, dopo la guerra contro
Venezia, la Liguria fu abbandonata da Pietro IV
d'Aragona (1353), e fu costretta dalle
ribellioni di Ventimiglia, Savona, Sassello e
Finale (alleate dei Visconti) a divenire
tributaria dei signori di Milano.
Dopo le tumultuose vicende del XIV e del XV
sec., nel XVI Genova arrivò a sottomettere
definitivamente Savona (1528), e una volta
ritrovata la pace sulla Riviera, sino alla fine
del XVIII sec., Genova e tutta la Liguria
adottarono una politica neutrale, e goderono, in
confronto alle altre regioni italiane, di una
notevole prosperità economica.
Dopo aver aderito al movimento rivoluzionario
francese, ed essere passata ad un governo
democratico, con la repubblica di Genova
(divenuta, nel giugno 1797, la Repubblica
Ligure), la regione, tra il 1799 e 1800, fu
attraversata da truppe Francesi e Austriache e
fu bloccata dal mare dagli Inglesi.
Dopo la vittoria di Marengo (1800) e l'unione di
Oneglia e Loano (1801), la Liguria fu annessa da
Napoleone all'Impero francese (1805) e quindi
suddivisa in tre dipartimenti: Montenotte, con
capoluogo Savona, Genova, e il dipartimento
degli Appennini con capoluogo Chiavari.
Dopo diversi tentativi di restaurare l'antica
repubblica, tutti falliti, la Liguria fu annessa
al regno di Sardegna col nome di ducato di
Genova (1815), e fu molto attiva nel periodo del
Risorgimento, con le organizzazioni settarie ed
i moti mazziniani.
Nel corso della seconda guerra mondiale,
numerose città e porti liguri furono danneggiati
dai bombardamenti aerei e navali, e, dopo
l'armistizio dell'8 settembre, in Liguria fu
organizzato un forte movimento di resistenza
armata contro le truppe tedesche e della RSI,
che riuscì fortunatamente ad evitare la
distruzione di gran parte dei cantieri navali e
delle industrie, ancora oggi fondamentali per
l'economia del nostro Paese.
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