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Palio del viccio
In provincia di Bari, a Palo del Colle, l'ultimo
giorno di carnevale viene tesa una fune tra due
balconi della città. Attraverso la corda si
fanno scorrere un tacchino ed una borsa piena
d'acqua, che deve essere colpita da cavalieri
mascherati che sfrecciano attraverso la via. Chi
colpisce la borsa vince il tacchino.
Questa festa, che ha origini antiche, si è
fortunatamente modificata nel tempo. Nella sua
versione originale, infatti, i cavalieri
dovevano colpire ed uccidere il tacchino appeso
vivo, cercando di strapparlo dalla fune.
L'aspetto più cruento veniva dal fatto che
nessuno riusciva mai ad uccidere il povero
animale al primo colpo, e la creatura rischiava
di subire moltissime sferzate prima di
soccombere tra atroci tormenti.
Corteo storico di Federico II ed il Torneo dei
Rioni
Ad Oria, in provincia di Brindisi, ogni anno si
fa un salto nel passato. Durante la prima decade
di agosto si piomba nell'epoca di Federico II,
con schermaglie tra cavalieri, e dame in abito
antico che sfilano in un suggestivo corteo, fino
alla piazza principale della città, dove ha
inizio il torneo d'arme. Così, dopo la
presentazione delle gare del palio, i quattro
gruppi rionali, con i loro abiti medievali, si
collocano di fronte alle loro rispettive
parrocchie, preparandosi alle difficili e sempre
nuove gare agonistiche e cerimoniali.
Cavalcata dei buoi
A metà aprile si tiene a Chieuti, in provincia
di Foggia, una sconclusionata corsa di buoi,
alquanto pittoresca. La gara si svolge
all'interno dei festeggiamenti per il patrono
del paese, San Giorgio, e dura quattro
chilometri e mezzo. Partendo dalla periferia, in
direzione del centro del paese, passando per il
mare, quattro coppie di buoi, trascinando un
pesante carro meravigliosamente addobbato,
corrono al galoppo, sorpassandosi in maniera
spettacolare, mentre sono pungolati dai
cavalieri che li seguono e preceduti da un
terzetto di cavalli che, legati a ventaglio,
guidano ogni bue.
U' joco d'a jalett
Il 20 agosto a San Marco la Catola, in provincia
di Foggia, viene allestita un giostra medievale.
I rioni del paese, organizzatisi in apposite
squadre, si affrontano a ridosso delle mura del
castello ducale. Il gioco consiste nel
conficcare la punta di una lancia, tenuta da un
cavaliere in corsa, in un buco posto sotto ad un
secchio pieno d'acqua, senza rovesciarne il
contenuto, che cadrebbe addosso al cavaliere,
rendendolo ridicolo.
Questo gioco, che conserva perfettamente i
caratteri delle antiche giostre medievali, viene
incredibilmente riprodotto in tutta la sua
integrità.
Sagra di san Rocco
A Torrepaduli, vicino Lecce, san Rocco viene
ricordato in maniera peculiare. Il 16 agosto,
infatti, i paesani di questa frazione urbana,
mettono in scena l'antico rituale che vedeva
scontrarsi due rivali in amore, ai tempi della
dominazione turca della Puglia. Utilizzando
unicamente movimenti del corpo, ogni danzatore
sceglie un rivale, e lo sfida in una difficile
tenzone gestuale scandita dal ritmo della
"pizzica tarantata" dei tamburelli.
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