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Storia
Regione Trentino Alto Adige
Il Trentino, anticamente abitato dai Reti, fu
conquistato completamente dai Romani in età
augustea e fu compreso nella regione XI
dell'Italia, la Transpadana.
Dopo il crollo dell'Impero romano d'Occidente,
venne conquistato dai Goti, e poi dai
Longobardi, che lo fecero governare dal duca
Evino (575-590).
Sotto al dominio dei Franchi, la regione fu
riorganizzata ed inclusa nel marchesato del
Friuli e, divenuto una contea autonoma nell'830,
nel 935 circa, il Trentino venne separato dal
Friuli entrando a far parte dei possessi del
vescovo di Trento.
Nel 1027, Corrado II il Salico, unendolo al
Tirolo, lo trasformò in un principato
ecclesiastico, affidato al vescovo Ulderico II,
anche se, fino al 1363, i conti del Tirolo
furono tuttavia riconosciuti dai vescovi come
sovrani legittimi.
Sviluppatosi gradualmente il regime comunale, le
fazioni guelfa e ghibellina distrussero la
regione con le loro lotte intestine, delle quali
approfittò Federico II di Svevia, che instaurò
in Trentino un dominio assoluto retto da vicari
imperiali, tra i quali si rese celebre per
crudeltà Ezzelino da Romano.
Dopo un tentativo della Repubblica Veneta di
impossessarsi della regione, nel 1487, in
seguito alle lotte scatenate dalla Riforma
luterana, anche nel Trentino ci furono diverse
sollevazioni di contadini che vennero soffocate
nel sangue (1525).
Dopo il conseguente periodo di calma e pace,
durante il governo di Bernardo Clesio
(1514-1539) e di Cristoforo Madruzzo
(1539-1567), grazie anche al concilio di Trento,
svoltosi durante la signoria di quest'ultimo, la
regione subì un grande sviluppo culturale ed
economico.
Dopo l'accordo di Spira (1571) e la cosiddetta
guerra delle noci (1579-1580), con cui i
contadini delle Giudicarie cercarono inutilmente
di far valere le loro antiche autonomie, la
famiglia Madruzzo prese possesso del vescovado,
e lo mantenne fino al 1658.
Le condizioni economiche e sociali del paese,
però, declinarono durante il periodo della
guerra dei Trent'anni, e durante il regno di
Maria Teresa d'Austria, nel 1777, il vescovo
Pietro Vigilio di Thun und Hohenstein cedette al
Tirolo il potere temporale.
Nel 1796 il Trentino subì l'occupazione francese
mentre il vescovo era costretto a riparare a
Passau, ma una volta che la regione tornò in
possesso degli Austriaci, dopo Campoformio, fu
amministrata dall'Impero.
Dopo la secolarizzazione dei principati
vescovili di Trento e Bressanone, il Trentino fu
riunito al Tirolo (1803), e dopo la pace di
Presburgo (1805) passò alla Baviera ed infine,
nel 1809, fu aggregato al Regno Italico.
Restaurato nel 1814 il governo austriaco, il
Trentino venne di nuovo incorporato al Tirolo,
ma dopo alla prima guerra mondiale, assieme
all'Alto Adige, fu annesso all'Italia,
costituendo prima un'unica provincia, quella di
Trento, e poi le due province di Trento e di
Bolzano che, dopo la seconda guerra mondiale,
formarono regione autonoma con statuto speciale,
sancito dalla legge costituzionale del 26
febbraio 1948.
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