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Regione Calabria
Il territorio calabro, pur omogeneo dal punto di
vista geografico, è linguisticamente
frastagliato. Diviso in tre aree,
settentrionale, centrale e meridionale, presenta
caratteri differenti.
A nord, tra Maratea e Castrovillari, le vocali
vengono pronunciate in maniera analoga al sardo;
a sud di Vibo Valentia, si trova un sistema di
tipo siciliano, con vocali aperte e chiuse,
tranne per "i" e "u"; e al centro, in provincia
di Catanzaro e Cosenza, la pronuncia siciliana è
invece accompagnata da cambi vocalici
(metafonia) simili alle regioni più
settentrionali.
Questa divisione dipende dal diverso impatto che
ebbe la latinizzazione del territorio, più forte
nella parte meridionale della regione. Bisogna
inoltre tenere conto della forte influenza
greca, ancora oggi riscontrabile in alcuni paesi
in provincia di Reggio Calabria.
Per quel che riguarda le consonanti un
trattamento speciale ricevono i gruppi "mb" e "nd",
che se normalmente si evolvono in "mm" e "nn",
in Calabria, nella maggior parte del territorio
non mutano; e lo stesso vale per il gruppo
"nt".
Il gruppo "fi", viene trattato in maniera assai
varia. Verso Catanzaro viene aspirato, divenendo
"hi", come in "hiatu" per "fiato"; "hiure" per
"fiore", "hiancu" per "fiancu", ma il passaggio
dl suono "f" in inizio di parola, in "h", è
comune a tutta la regione.
Un'altra particolarità consiste nel passaggio
del gruppo "nf" a "mp", come in "imperne" per
"inferno" e nel cambio di "gn" in "un", come in
"aunu" per "agnello".
Il lessico varia molto all'interno della
regione, poiché mentre il sud della Calabria
condivide i caratteri della Sicilia, con un cero
numero di innovazioni, nel resto del territorio
è possibile trovare una serie di parole di
origine greca, latina e provenzale.
Citiamo alcuni esempi.
parole siciliane: "tundiri" per tosare; "folea"
per nido, "forgiaro" per fabbro;
parole di origine greca: "simitu" per confine
(gr. sématon); "catu" per secchio (gr. kàdos); "scifu"
per trogolo (gr. skýphos);
parole provenzali: "saziere" per mortaio
(francese saucier); "cruoccu" per uncino (fr.
cròc); "munzielle" per mucchio (fr. moncel);
parole di origine latina, condivise con altre
regioni: "pisare" per pestare (lat. pinsare); "sajime"
per strutto (lat. sagimen); "domito" per
domestico (lat. domitus).
Nei comuni montani di Bova, Condofuri, Palizzi e
Roccaforte, in provincia di Reggio Calabria, si
trovano inoltre parole greche ed albanesi, con
forti influenze bizantine, poiché probabilmente
l'isolamento spaziale dei monti ha facilitato
una conservazione più pura della lingua parlata
nella antiche colonie della Magna Grecia.
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